giovedì 23 novembre 2006
IL PRIMO UOMO CHE VIDE IL CORPO UMANO IN TRASPARENZA
Quanti guai questo menisco!
Ma cos'é questo menisco che porta tanti guai agli atleti?
Il menisco é una cartilagine che in alcune articolazioni, come quella del ginocchio, ricopre le superfici ossee a contatto. Talvolta il menisco, a causa di un colpo ricevuto o di uno sforzo (come un violento movimento di rotazione della gamba), può rompersi o spostarsi, incastrandosi nell'articolazione e rendendo doloroso il movimento o addirittura bloccandolo. Soltanto il medico ortopedico può intervenire in modo efficace, riportando il menisco nella sua normale posizione o asportandolo. Dopo l'intervento l'arto dovrà essere bloccato mediante gessatura. Un periodo di rieducazione all'uso dell'arto consentirà di riprendere la normale attività sportiva o di lavoro.
martedì 21 novembre 2006
Il Sistema Scheletrico negli uccelli
domenica 19 novembre 2006
LE OSSA DEGLI ARTI: STRUMENTI PERFETTI PER IL MOVIMENTO
Esplorando la Struttura
Due recettori dell'ormone della crescita si legano all'ormone uno dopo l'altro. Il legame col primo sito forma un complesso intermedio inattivo. Il complesso diventa funzionalmente attivo solo quando una seconda molecola di recettore si lega al secondo sito sull'altro lato dell'ormone. Ogni fattore che disgrega questa unione può bloccare la funzione dell'ormone. Per esempio, la sostituzione di un singola glicina nella posizione 120 con una arginina impedisce il legame del recettore con il secondo sito. Confrontando l'ormone alterato (mostrato qui sopra a destra dall'archivio PDB 1hwh) con l'ormone normale (mostrato qui sopra sulla sinistra dall'archivio PDB 1hwg), si può vedere che la grande catena laterale dell'arginina 120 occupa uno spazio indispensabile al secondo recettore per legarsi. Questa arginina infatti si scontra con il triptofano 104 del recettore (mostrato come sfere verdi). Così l'ormone alterato non può formare un complesso funzionale con il secondo recettore e quindi non può stimolare la crescita, anzi la sopprime. Questa figura è stata creata con RasMol (Chime). Anche voi potete realizzare immagini simili cliccando sui codici di accesso qui sopra e scegliendo una delle opzioni nel menù View Structure.
La misura delle ossa nello sviluppo del feto
I primati e l'uomo
sabato 18 novembre 2006
venerdì 17 novembre 2006
PER SCHEMATIZZARE UN PO'...
giovedì 16 novembre 2006
E TU, LO SAI? PROVA A RISPONDERE!!
•Avrai fatto il bagno al mare o in piscina. Avverti il tuo corpo allo stesso modo in acqua e sulla terra ferma?
• Prova a muovere parti diverse del tuo corpo. L’avambraccio rispetto al braccio ha la stessa libertà di movimento del braccio rispetto alla spalla? Descrivi ciascun tipo di movimento.
• Perché corre maggiormente il rischio di fratturarsi cadendo un anziano rispetto ad un bambino?
• Se cadessi e ti fratturassi un braccio, secondo te come farebbe a risaldarsi di nuovo?
• Appoggia la tua mano sopra quella disegnata e passa la matita attorno alle tue dita. Come sono i due contorni? A cosa è dovuta la diversità che noti?
mercoledì 15 novembre 2006
LE MALATTIE E L’IGIENE DEL SISTEMA SCHELETRICO
La frattura è una rottura dell’osso. Il mezzo più sicuro per individuarla è la radiografia. Le fratture in genere sono di tipo traumatico; sono complete se interessano tutto lo spessore dell’osso, incomplete se interessano solo una parte dell’osso.
La cura consiste nel ridurre la frattura, ossia ristabilire i normali rapporti di incastro tra i monconi ossei e nell’immobilizzare l’osso mediante apparecchi gessati oppure viti, placche, chiodi. Nel processo di guarigione delle fratture (consolidamento) si forma dapprima un callo fibroso che poi si calcifica (callo osseo).
LUSSAZIONE
DISTORSIONE
CONTUSIONE
LA LUSSAZIONE CONGENITA DELL’ANCA
La lussazione congenita dell’anca è più frequente nella donna e consiste in un incompleto sviluppo della cavità dell’acetabolo del bacino, cioè della cavità dove si articola la testa del femore, per cui questo tende a spostarsi verso l’alto. Importante è il riconoscimento precoce, almeno prima dell’inizio della deambulazione: il pediatra e l’ortopedico, con l’eventuale aiuto dell’esame radiologico, sanno riconoscere questa grave malformazione, che coinvolge al tempo stesso tutto l’assetto scheletrico e la colonna vertebrale in particolare.
ARTRITE ED ARTROSI
L’artrite e l’artrosi sono malattie rispettivamente infiammatorie e degenerative, acute e croniche, che possono interessare una sola o più articolazioni. Le più comuni sono la conseguenza di una vita sedentaria. Frequentissima è l’artrosi cervicale, che si riscontra facilmente in chi è costretto a lavorare molte ore “a tavolino”. Le lesioni delle prime vertebre e dei dischi intervertebrali comprimono i nervi, con conseguenti contratture dei muscoli del collo e del dorso (sintomi tipo “torcicollo”), formicolii alle dita e perdita di forza degli arti superiori.
RACHITISMO
L’EQUILIBRIO NEL NOSTRO CORPO:
LA COLONNA VERTEBRALE
Per mantenere l’equilibrio correttamente, è importante che la colonna vertebrale non presenti malformazioni in quanto essa è l’asse portante di tutta la struttura scheletrica. La colonna vertebrale presenta alcune curvature che sono “fisiologiche”, cioè “studiate” dalla natura perché tutto il corpo sia perfettamente efficiente. La colonna però può deformarsi a causa di posizioni scorrette che si assumono quando si è seduti, ad esempio per studiare o scrivere.
Per evitare la comparsa di queste malattie, è necessario imparare a mantenere la colonna in asse controllando la propria posizione, non accasciandosi sui banchi e sui tavoli, portando libri in zainetti sulle spalle o del tipo trolley e non in borse da sostenere con una sola mano, evitando di procedere ingobbiti e con la testa incassata nelle spalle e, soprattutto, praticando un’attività sportiva: sono consigliati particolarmente quegli sport che interessano tutto il corpo, come il nuoto, la pallacanestro, la pallavolo, il calcio.
martedì 14 novembre 2006
PROPOSTE DI LABORATORIO
Ecco un’esperienza di facile esecuzione che aiuta i ragazzi a comprendere quali sono i costituenti principali delle ossa.
Che cosa ti serve
• Due ossi di pollo piccolo, pulito e non cotto;
• Una candela;
• Un bicchiere;
• Acido cloridrico.
Prima parte
Prendiamo uno dei due ossi di pollo e lo teniamo per alcuni minuti sulla fiamma di una candela.
Trascorso questo tempo prendiamo in mano l’osso ed esaminiamolo.
Come si presenta l’osso dopo il trattamento con il calore? ...................................................................................................................................................
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Quale effetto pensi abbia avuto il riscaldamento sulla composizione dell’osso?.............................................................................................................................................……………………………………………………………………………………………………………………….
Immergiamo ora l’altro osso di pollo in un bicchiere contenente acido cloridrico e lo lasciamo a bagno per qualche ora. Trascorso questo tempo, togliamo l’osso dall’acido e lo risciacquiamo sotto l’acqua corrente.
Poi, preso l’osso in mano, proviamo a piegarlo delicatamente.
Come si presenta l’osso dopo questo trattamento?……………………………………………............................................................................................................................ …………………………………………………………………………………………………………………………………………
Che cosa può essere successo lasciando l’osso nell’acido cloridrico?…………………………………………………………………………………………………………………
GIOCHIAMO CON LE ARTICOLAZIONI
Per capire meglio il funzionamento delle articolazioni si propone ai ragazzi un lavoro manuale: la costruzione di modellini.
Che cosa ti serve
• Cartoncino, forbici, colori;
• blocchetti cilindrici di legno di scarto;
• una spugnetta;
• pezzi di costruzione ed elastici.
Articolazione fissa
Costruisci il modello di una porzione di articolazione fissa tra le ossa del cranio.
Disegna sul cartoncino con il pennarello una linea spezzata che rappresenti la linea di sutura tra le due ossa piatte del cranio.
Ritaglia il cartoncino seguendo la linea, poi riaccosta i due pezzi facendoli combaciare perfettamente.
Immagina di incollare le due parti di cartoncino ritagliate. Quali movimenti potrà compiere il modellino così costituito?………………………………………………………..
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Articolazione semimobile
Prendi due dischetti di legno che costituiranno i corpi vertebrali. Ritaglia un disco di spugna con lo stesso diametro, questo rappresenterà il disco intervertebrale.
Inserisci la spugna tra un disco di legno e l’altro e lega il tutto con elastici larghi e robusti.
Osserva con attenzione il modellino che hai costruito. Secondo te quali movimenti si possono compiere?……………………………………………………………………………. ...................
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Scegli tra i vari pezzi delle costruzioni una cerniera e alcuni blocchetti piccoli.
Costruisci due parallelepipedi che saranno il modello dell’avambraccio e uniscili con la cerniera che fungerà da articolazione del gomito.
Che movimenti riesce a compiere il modello?…………………………………………………………………………………………………………………………
Questo lavoro ha lo scopo di coinvolgere il gruppo classe al fine di costruire un cartellone da appendere in aula.
Ai ragazzi vengono consegnati i disegni di tutte le ossa, loro avranno il compito di ricalcarle su cartoncino e di ritagliarle con cura.
Successivamente gli alunni cercheranno di ricostruire lo scheletro incollando le varie ossa sul cartellone.
PER POTERCI MUOVERE: LE ARTICOLAZIONI
ARTICOLAZIONI MOBILI: mobilità massima (spalla, gomito, polso, anca, ginocchio, piede).
ARTICOLAZIONI SEMIMOBILI: formate da cartilagini; mobilità minore (fra vertebra e vertebra).
ARTICOLAZIONI FISSE: mobilità praticamente nulla (nelle suture che collegano le ossa del cranio).
Le articolazioni assicurano la mobilità sia perché sono rivestite da cartilagine, sia perché sono lubrificate dal liquido sinoviale.
LE OSSA DEL TRONCO: UN’ARMATURA FLESSIBILE
Le vertebre sono separate l’una dall’altra dai dischi intervertebrali (permettono di piegarci a destra e a sinistra, in avanti o indietro).
La colonna vertebrale è divisa in 5 regioni:
•Regione cervicale
•Regione dorsale
•Regione lombare
•Regione sacrale
•Regione coccigea
La GABBIA TORACICA protegge gli organi della respirazione e il cuore. Essa è formata da 12 paia di costole, ossa piatte, articolate alle vertebre, dietro, e allo sterno, sul davanti.
Le prime 10 costole sono legate allo sterno da cartilagine che consente elasticità per i movimenti respiratori.
Le ultime due terminano prima di raggiungere lo sterno.
LE OSSA DEL CAPO: UNA “SCATOLA” CHE CRESCE CON NOI
IL CRANIO, che contiene e protegge il cervello, è formato da otto ossa piatte unite saldamente tra loro: esse formano la scatola cranica.
Le OSSA DELLA FACCIA, che formano la struttura del volto dell’individuo, sono piatte ed unite saldamente tra loro, fatta eccezione per la mandibola, unico osso mobile del capo.
LO SCHELETRO
OSSA CORTE O BREVI: vertebre, polso, mano, calcagno, piede;
OSSA PIATTE: cranio, bacino, scapole, costole.
OSTEOBLASTI E OSTEOCLASTI
formano il tessuto osseo.
OSTEOCLASTI:
scompongono il tessuto osseo rimettendo in circolo i sali di calcio.
L'IMPALCATURA DI SOSTEGNO: LO SCHELETRO
IL SISTEMA SCHELETRICO NELL’UOMO SERVE:
•Per il sostegno;
•per la protezione di alcune parti del corpo;
•per l’inserzione dei muscoli per il movimento;
•come riserva di sali minerali;
•come fabbrica di cellule del sangue.
IL TESSUTO OSSEO
È un tessuto connettivo le cui cellule, chiamate osteociti, sono alloggiate in piccole cavità della sostanza intercellulare che è costituita da osseina e sali minerali.
TESSUTO OSSEO COMPATTO: è costituito da lamelle di sostanza intercellulare che formano anelli concentrici intorno ai canali di Havers, nei quali sono contenute le terminazioni nervose e i vasi sanguigni.
TESSUTO OSSEO SPUGNOSO: è caratterizzato da un aspetto poroso. Le lamelle si intersecano in una complicata serie di cavità e cunicoli nei quali è contenuto il midollo osseo.
IL TESSUTO CARTILAGINEO:
È un tessuto connettivo le cui cellule, i condrociti, sono immerse
nella sostanza intercellulare costituita per la maggior parte da
collagene.