giovedì 23 novembre 2006

IL PRIMO UOMO CHE VIDE IL CORPO UMANO IN TRASPARENZA


Rontgen si laureò al Politecnico di Zurigo nel 1866. Grande appassionato di fisica, nel 1895 iniziò ad occuparsi dei raggi catodici. Ebbe la fortuna di notare un fatto eccezionale: un tubo a raggi catodici avvolto in un cartone nero illumina uno schermo ricoperto di sostanza fluorescente posto di fronte. Provò a interporre fra il tubo e lo schermo un libro: sullo schermo si produceva l’ombra del libro. Dunque una radiazione invisibile all’occhio attraversava il cartone e il libro. Interpose la sua mano: sullo schermo apparivano le ossa dell’arto! Proiettò l’ombra della mano della moglie su una lastra fotografica: realizzò cosi la prima radiografia.

A sinistra puoi vedere l'immagine della radiografia di una mano della signora Rontgen, a destra quella di una moderna radiografia di una mano.
Rontgen battezzò questi raggi capaci di attraversare il corpo umano raggi X. In medicina questa scoperta fu di enorme importanza e le tecniche di impiego si diffusero rapidamente per la loro efficacia nella diagnosi delle malattie dello scheletro e degli organi interni. Rontgen fu il primo fisico a ricevere il premio Nobel, nel 1901, e fu l’unico vantaggio economico che ne ricavò.







Quanti guai questo menisco!






Si legge spesso nelle cronache sportive che un atleta, soprattutto un calciatore, deve sospendere la sua attività perché dev'essere operato al menisco.
Ma cos'é questo menisco che porta tanti guai agli atleti?
Il menisco é una cartilagine che in alcune articolazioni, come quella del ginocchio, ricopre le superfici ossee a contatto. Talvolta il menisco, a causa di un colpo ricevuto o di uno sforzo (come un violento movimento di rotazione della gamba), può rompersi o spostarsi, incastrandosi nell'articolazione e rendendo doloroso il movimento o addirittura bloccandolo. Soltanto il medico ortopedico può intervenire in modo efficace, riportando il menisco nella sua normale posizione o asportandolo. Dopo l'intervento l'arto dovrà essere bloccato mediante gessatura. Un periodo di rieducazione all'uso dell'arto consentirà di riprendere la normale attività sportiva o di lavoro.

martedì 21 novembre 2006

Il Sistema Scheletrico negli uccelli


Lo scheletro degli Uccelli è leggero ma robusto; è formato dal cranio, dalla colonna vertebrale, dalle coste che formano la gabbia toracica, dal cinto scapolare e dal cinto pelvico, dove si articolano rispettivamente gli arti anteriori e posteriori.La maggior parte delle ossa presenta una struttura interna ricca di cavità delimitate da impalcature ossee dette trabecole, spesso occupate da prolungamenti dei sacchi aerei: sono, cioè, ossa pneumatizzate.

domenica 19 novembre 2006

LE OSSA DEGLI ARTI: STRUMENTI PERFETTI PER IL MOVIMENTO


Prova a tastarti un braccio, quante ossa senti? E nell’avambraccio? Riesci ad individuare al tatto le ossa della mano? Ripeti ora le stesse operazioni per la gamba e per il piede, quante ossa riesci ad individuare?

L'ormone della crescita compie le sue molteplici funzioni legandosi a specifici recettori delle cellule nei suoi organi bersaglio. Questi recettori sono costituiti da due porzioni separate una dentro e una fuori della cellula, connesse da un filamento elicoidale che passa attraverso la membrana cellulare. E' interessante notare che l'ormone della crescita si deve legare simultaneamente a due recettori per produrre la sua funzione. L'ormone si lega fuori della cellula, unendo insieme due recettori. Quando i due recettori sono uniti insieme, l'interazione tra le porzioni interne alla cellula innesca molte reazioni enzimatiche e processi di segnalazione che stimolano la crescita. Quindi la formazione di questo dimero del recettore è cruciale per la funzione dell'ormone della crescita. Una delle sorprese più grandi prodotte dallo studio di questa struttura cristallina è stata la scoperta che le due molecole di recettore, che sono strutturalmente identiche, si legano a due siti strutturalmente diversi sui lati opposti di una singola molecola di ormone della crescita. Come è logico attendersi, anche la forza di legame in questi due siti è diversa.
Esplorando la Struttura

Due recettori dell'ormone della crescita si legano all'ormone uno dopo l'altro. Il legame col primo sito forma un complesso intermedio inattivo. Il complesso diventa funzionalmente attivo solo quando una seconda molecola di recettore si lega al secondo sito sull'altro lato dell'ormone. Ogni fattore che disgrega questa unione può bloccare la funzione dell'ormone. Per esempio, la sostituzione di un singola glicina nella posizione 120 con una arginina impedisce il legame del recettore con il secondo sito. Confrontando l'ormone alterato (mostrato qui sopra a destra dall'archivio PDB 1hwh) con l'ormone normale (mostrato qui sopra sulla sinistra dall'archivio PDB 1hwg), si può vedere che la grande catena laterale dell'arginina 120 occupa uno spazio indispensabile al secondo recettore per legarsi. Questa arginina infatti si scontra con il triptofano 104 del recettore (mostrato come sfere verdi). Così l'ormone alterato non può formare un complesso funzionale con il secondo recettore e quindi non può stimolare la crescita, anzi la sopprime. Questa figura è stata creata con RasMol (Chime). Anche voi potete realizzare immagini simili cliccando sui codici di accesso qui sopra e scegliendo una delle opzioni nel menù View Structure.

La misura delle ossa nello sviluppo del feto




Nelle prime settimane è misurata la distanza vertice-sacro dell'embrione. Con il progredire della gravidanza, si misureranno il diametro biparietale (distanza fra le orecchie) (DBP), la circonferenza cranica (CC), la circonferenza addominale (CA) e la lunghezza del femore (FL). Dalla media di queste misure, l'apparecchio ecografico calcolerà l'epoca ecografica che sarà confrontata con quella anamnestica le quali idealmente dovrebbero coincidere il più possibile. Esistono anche tabelle in tal senso. A volte anche un errore di un millimetro nel prendere la misura potrà causare una variabilità d'alcuni giorni nell'epoca ecografica. Per questa ragione le misure dovranno essere interpretate con una certa "elasticità" soprattutto se saranno campionate da medici diversi operanti con apparecchiature differenti.

I primati e l'uomo

Dallo studio dell’anatomia si ricavano spesso informazioni utili per la comprensione di molte caratteristiche, direttamente collegabili alla biologia delle specie, del genere o del gruppo di animali che si prendono in esame; soprattutto se la si considera dal suo lato funzionale piuttosto che da quello puramente descrittivo. Il tutto risulta ancora più interessante quando si ha a disposizione materiale anatomico direttamente osservabile che consente uno studio diretto delle similitudini e delle differenze e che porta alla scoperta, ogni giorno, di aspetti nuovi che altrimenti sono impossibili. A livello delle falangi, ad esempio, si nota che nell’uomo l’alluce si porta a pari, anteriormente, con le altre dita mentre, negli altri primati, il pollice si presenta notevolmente arretrato. È ovvio che anche i muscoli della gamba deputati a mantenere la stazione eretta e quelli che permettono il movimento sono enormemente più sviluppati di quanto non siano negli altri primati. da visualizzare. I piedi e le mani vengono spesso considerati nell'ambito degli studi comparati.
I Primati, ordine al quale appartiene anche l’uomo, non fanno eccezione.

sabato 18 novembre 2006

E adesso... prova a completare!


Cerca di verificare le tue conoscenze relative al sistema scheletrico!

Apparato scheletrico umano


Ecco una schematizzazione completa dell'apparato scheletrico umano.

venerdì 17 novembre 2006

PER SCHEMATIZZARE UN PO'...


Ecco un link utile per collegarti ad una mappa concettuale creata sull'argomento del sistema scheletrico con il programma c map. Utilizza il cursore per visualizzare links utili, commenti nascosti e per aprire voci nidificate che potrebbero essere interessanti.

giovedì 16 novembre 2006

E TU, LO SAI? PROVA A RISPONDERE!!


Avrai fatto il bagno al mare o in piscina. Avverti il tuo corpo allo stesso modo in acqua e sulla terra ferma?

• Prova a muovere parti diverse del tuo corpo. L’avambraccio rispetto al braccio ha la stessa libertà di movimento del braccio rispetto alla spalla? Descrivi ciascun tipo di movimento.

• Perché corre maggiormente il rischio di fratturarsi cadendo un anziano rispetto ad un bambino?

• Se cadessi e ti fratturassi un braccio, secondo te come farebbe a risaldarsi di nuovo?

• Appoggia la tua mano sopra quella disegnata e passa la matita attorno alle tue dita. Come sono i due contorni? A cosa è dovuta la diversità che noti?

mercoledì 15 novembre 2006

LE MALATTIE E L’IGIENE DEL SISTEMA SCHELETRICO




FRATTURA

La frattura è una rottura dell’osso. Il mezzo più sicuro per individuarla è la radiografia. Le fratture in genere sono di tipo traumatico; sono complete se interessano tutto lo spessore dell’osso, incomplete se interessano solo una parte dell’osso.
La cura consiste nel ridurre la frattura, ossia ristabilire i normali rapporti di incastro tra i monconi ossei e nell’immobilizzare l’osso mediante apparecchi gessati oppure viti, placche, chiodi. Nel processo di guarigione delle fratture (consolidamento) si forma dapprima un callo fibroso che poi si calcifica (callo osseo).

LUSSAZIONE

La lussazione è lo spostamento delle estremità articolari con conseguente perdita dei rapporti corretti nell’articolazione. Interessa quasi sempre gli arti, per lo più a causa di un movimento troppo ampio o troppo rapido. La cura consiste nel riportare i capi articolari nella loro sede (riduzione) e quindi nell’immobilizzare l’articolazione.

DISTORSIONE

La distorsione è una lesione molto frequente (comune quella a danno della caviglia), detta volgarmente “storta”, che consiste in una dislocazione momentanea dei capi articolari dovuta a un movimento violento a carico dell’articolazione stessa. Solo apparentemente è una lesione banale: è bene trattarla con un bendaggio gessato.

CONTUSIONE

La contusione è un trauma diretto o indiretto su una parte dello scheletro, delle articolazioni e soprattutto delle parti molli, con conseguenze più o meno gravi, dal versamento di sangue (ecchimosi, ematoma) alla rottura di muscoli o tendini.

LA LUSSAZIONE CONGENITA DELL’ANCA

La lussazione congenita dell’anca è più frequente nella donna e consiste in un incompleto sviluppo della cavità dell’acetabolo del bacino, cioè della cavità dove si articola la testa del femore, per cui questo tende a spostarsi verso l’alto. Importante è il riconoscimento precoce, almeno prima dell’inizio della deambulazione: il pediatra e l’ortopedico, con l’eventuale aiuto dell’esame radiologico, sanno riconoscere questa grave malformazione, che coinvolge al tempo stesso tutto l’assetto scheletrico e la colonna vertebrale in particolare.

ARTRITE ED ARTROSI

L’artrite e l’artrosi sono malattie rispettivamente infiammatorie e degenerative, acute e croniche, che possono interessare una sola o più articolazioni. Le più comuni sono la conseguenza di una vita sedentaria. Frequentissima è l’artrosi cervicale, che si riscontra facilmente in chi è costretto a lavorare molte ore “a tavolino”. Le lesioni delle prime vertebre e dei dischi intervertebrali comprimono i nervi, con conseguenti contratture dei muscoli del collo e del dorso (sintomi tipo “torcicollo”), formicolii alle dita e perdita di forza degli arti superiori.

RACHITISMO

Il rachitismo è una malattia frequente nei bambini di quei popoli la cui alimentazione è carente soprattutto di vitamina D, per cui le ossa si impoveriscono di calcio, diventano molli e si deformano. Una corretta alimentazione e l’esposizione ai raggi solari consentono alla vitamina D di fissarsi nei tessuti, evitano l’insorgere di questa malattia.

L’EQUILIBRIO NEL NOSTRO CORPO:
LA COLONNA VERTEBRALE



Per mantenere l’equilibrio correttamente, è importante che la colonna vertebrale non presenti malformazioni in quanto essa è l’asse portante di tutta la struttura scheletrica. La colonna vertebrale presenta alcune curvature che sono “fisiologiche”, cioè “studiate” dalla natura perché tutto il corpo sia perfettamente efficiente. La colonna però può deformarsi a causa di posizioni scorrette che si assumono quando si è seduti, ad esempio per studiare o scrivere.

Per evitare la comparsa di queste malattie, è necessario imparare a mantenere la colonna in asse controllando la propria posizione, non accasciandosi sui banchi e sui tavoli, portando libri in zainetti sulle spalle o del tipo trolley e non in borse da sostenere con una sola mano, evitando di procedere ingobbiti e con la testa incassata nelle spalle e, soprattutto, praticando un’attività sportiva: sono consigliati particolarmente quegli sport che interessano tutto il corpo, come il nuoto, la pallacanestro, la pallavolo, il calcio.

martedì 14 novembre 2006

PROPOSTE DI LABORATORIO

E’ PROPRIO UN OSSO DURO!!!

Ecco un’esperienza di facile esecuzione che aiuta i ragazzi a comprendere quali sono i costituenti principali delle ossa.


Che cosa ti serve
• Due ossi di pollo piccolo, pulito e non cotto;
• Una candela;
• Un bicchiere;
• Acido cloridrico.

Prima parte

Prendiamo uno dei due ossi di pollo e lo teniamo per alcuni minuti sulla fiamma di una candela.
Trascorso questo tempo prendiamo in mano l’osso ed esaminiamolo.




Come si presenta l’osso dopo il trattamento con il calore? ...................................................................................................................................................
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Quale effetto pensi abbia avuto il riscaldamento sulla composizione dell’osso?.............................................................................................................................................……………………………………………………………………………………………………………………….



Seconda parte

Immergiamo ora l’altro osso di pollo in un bicchiere contenente acido cloridrico e lo lasciamo a bagno per qualche ora. Trascorso questo tempo, togliamo l’osso dall’acido e lo risciacquiamo sotto l’acqua corrente.
Poi, preso l’osso in mano, proviamo a piegarlo delicatamente.




Come si presenta l’osso dopo questo trattamento?……………………………………………............................................................................................................................ …………………………………………………………………………………………………………………………………………
Che cosa può essere successo lasciando l’osso nell’acido cloridrico?…………………………………………………………………………………………………………………

GIOCHIAMO CON LE ARTICOLAZIONI

Per capire meglio il funzionamento delle articolazioni si propone ai ragazzi un lavoro manuale: la costruzione di modellini.

Che cosa ti serve
• Cartoncino, forbici, colori;
• blocchetti cilindrici di legno di scarto;
• una spugnetta;
• pezzi di costruzione ed elastici.

Articolazione fissa


Costruisci il modello di una porzione di articolazione fissa tra le ossa del cranio.
Disegna sul cartoncino con il pennarello una linea spezzata che rappresenti la linea di sutura tra le due ossa piatte del cranio.
Ritaglia il cartoncino seguendo la linea, poi riaccosta i due pezzi facendoli combaciare perfettamente.

Immagina di incollare le due parti di cartoncino ritagliate. Quali movimenti potrà compiere il modellino così costituito?………………………………………………………..
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Articolazione semimobile




Ora componi il modello dell’articolazione tra due vertebre.
Prendi due dischetti di legno che costituiranno i corpi vertebrali. Ritaglia un disco di spugna con lo stesso diametro, questo rappresenterà il disco intervertebrale.
Inserisci la spugna tra un disco di legno e l’altro e lega il tutto con elastici larghi e robusti.

Osserva con attenzione il modellino che hai costruito. Secondo te quali movimenti si possono compiere?……………………………………………………………………………. ...................
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Articolazione mobile




L’articolazione del gomito è simile alla cerniera che vedi sulle porte e sui mobili: creane un modellino usando le costruzioni di plastica.
Scegli tra i vari pezzi delle costruzioni una cerniera e alcuni blocchetti piccoli.
Costruisci due parallelepipedi che saranno il modello dell’avambraccio e uniscili con la cerniera che fungerà da articolazione del gomito.
Che movimenti riesce a compiere il modello?…………………………………………………………………………………………………………………………

RICOMPONI LO SCHELETRO

Questo lavoro ha lo scopo di coinvolgere il gruppo classe al fine di costruire un cartellone da appendere in aula.
Ai ragazzi vengono consegnati i disegni di tutte le ossa, loro avranno il compito di ricalcarle su cartoncino e di ritagliarle con cura.
Successivamente gli alunni cercheranno di ricostruire lo scheletro incollando le varie ossa sul cartellone.


PER POTERCI MUOVERE: LE ARTICOLAZIONI




Le articolazioni sono i punti di unione di due o più ossa. Esse uniscono le ossa le une alle altre e permettono la mobilità reciproca tra osso e osso.
ARTICOLAZIONI MOBILI: mobilità massima (spalla, gomito, polso, anca, ginocchio, piede).
ARTICOLAZIONI SEMIMOBILI: formate da cartilagini; mobilità minore (fra vertebra e vertebra).
ARTICOLAZIONI FISSE: mobilità praticamente nulla (nelle suture che collegano le ossa del cranio).
Le articolazioni assicurano la mobilità sia perché sono rivestite da cartilagine, sia perché sono lubrificate dal liquido sinoviale.


LE OSSA DEL TRONCO: UN’ARMATURA FLESSIBILE

COLONNA VERTEBRALE: asse portante del nostro corpo. E’ costituita da 33-34 vertebre disposte l’una sull’altra. Ciascuna vertebra presenta un foro nella parte centrale per cui la colonna vertebrale è attraversata da una specie di canale che protegge il midollo spinale, un’importante struttura nervosa.
Le vertebre sono separate l’una dall’altra dai dischi intervertebrali (permettono di piegarci a destra e a sinistra, in avanti o indietro).
La colonna vertebrale è divisa in 5 regioni:
•Regione cervicale
•Regione dorsale
•Regione lombare
•Regione sacrale
•Regione coccigea


La GABBIA TORACICA protegge gli organi della respirazione e il cuore. Essa è formata da 12 paia di costole, ossa piatte, articolate alle vertebre, dietro, e allo sterno, sul davanti.
Le prime 10 costole sono legate allo sterno da cartilagine che consente elasticità per i movimenti respiratori.
Le ultime due terminano prima di raggiungere lo sterno.

LE OSSA DEL CAPO: UNA “SCATOLA” CHE CRESCE CON NOI

IL CRANIO, che contiene e protegge il cervello, è formato da otto ossa piatte unite saldamente tra loro: esse formano la scatola cranica.
Le OSSA DELLA FACCIA, che formano la struttura del volto dell’individuo, sono piatte ed unite saldamente tra loro, fatta eccezione per la mandibola, unico osso mobile del capo.








LO SCHELETRO


OSSA LUNGHE: quelle degli arti (braccia, gambe);

OSSA CORTE O BREVI: vertebre, polso, mano, calcagno, piede;

OSSA PIATTE: cranio, bacino, scapole, costole.

LA FORMAZIONE DELLE OSSA


OSTEOBLASTI E OSTEOCLASTI

OSTEOBLASTI:
formano il tessuto osseo.

OSTEOCLASTI:

scompongono il tessuto osseo rimettendo in circolo i sali di calcio.


L'IMPALCATURA DI SOSTEGNO: LO SCHELETRO

IL SISTEMA SCHELETRICO NELL’UOMO SERVE:

•Per il sostegno;
•per la protezione di alcune parti del corpo;
•per l’inserzione dei muscoli per il movimento;
•come riserva di sali minerali;
•come fabbrica di cellule del sangue.


IL TESSUTO OSSEO

È un tessuto connettivo le cui cellule, chiamate osteociti, sono alloggiate in piccole cavità della sostanza intercellulare che è costituita da osseina e sali minerali.

TESSUTO OSSEO COMPATTO: è costituito da lamelle di sostanza intercellulare che formano anelli concentrici intorno ai canali di Havers, nei quali sono contenute le terminazioni nervose e i vasi sanguigni.

TESSUTO OSSEO SPUGNOSO: è caratterizzato da un aspetto poroso. Le lamelle si intersecano in una complicata serie di cavità e cunicoli nei quali è contenuto il midollo osseo.


IL TESSUTO CARTILAGINEO:

È un tessuto connettivo le cui cellule, i condrociti, sono immerse
nella sostanza intercellulare costituita per la maggior parte da
collagene.