domenica 19 novembre 2006

I primati e l'uomo

Dallo studio dell’anatomia si ricavano spesso informazioni utili per la comprensione di molte caratteristiche, direttamente collegabili alla biologia delle specie, del genere o del gruppo di animali che si prendono in esame; soprattutto se la si considera dal suo lato funzionale piuttosto che da quello puramente descrittivo. Il tutto risulta ancora più interessante quando si ha a disposizione materiale anatomico direttamente osservabile che consente uno studio diretto delle similitudini e delle differenze e che porta alla scoperta, ogni giorno, di aspetti nuovi che altrimenti sono impossibili. A livello delle falangi, ad esempio, si nota che nell’uomo l’alluce si porta a pari, anteriormente, con le altre dita mentre, negli altri primati, il pollice si presenta notevolmente arretrato. È ovvio che anche i muscoli della gamba deputati a mantenere la stazione eretta e quelli che permettono il movimento sono enormemente più sviluppati di quanto non siano negli altri primati. da visualizzare. I piedi e le mani vengono spesso considerati nell'ambito degli studi comparati.
I Primati, ordine al quale appartiene anche l’uomo, non fanno eccezione.

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